Mabel Bocchi e Rosi Bozzolo: Geas campione d'Europa 1978
La partecipazione del Geas all'EuroCup 2024/25 rimette in moto l'orologio di una storia, quella delle squadre lombarde nelle coppe europee femminili, che si era fermato da troppo tempo.
Era infatti dal 2002/03, con l'ultima presenza della Comense in Eurolega, che la nostra regione non frequentava i palcoscenici europei. Dove invece era stata protagonista negli anni '70-80-90.
1978: primo fra tutti, il Geas
E' proprio Sesto, che torna quest'anno in Europa, a vantare il ruolo di pioniere fra i club italiani nelle competizioni continentali. Nel suo decennio d'oro, i Settanta, il club allora presieduto da Azeglio Maumary, collezionò 7 presenze in Coppa dei Campioni (antenata dell'Eurolega) e una in Coppa Ronchetti (corrispondente all'EuroCup di oggi).
Dopo aver raggiunto la finale di Ronchetti nel 1974, perdendola di un soffio contro lo Spartak Leningrado (-10 all'andata in Russia, +8 nel ritorno a Sesto), il Geas coronò nel 1978 il suo lungo inseguimento alla gloria europea, vincendo la Coppa dei Campioni, di cui era stato più volte semifinalista negli anni precedenti.
La finale del 30 marzo '78, in gara unica a Nizza, vide la squadra di Mabel Bocchi, Rosi Bozzolo, Wanda Sandon, Lella Battistella e compagne, allenate da Fabio Guidoni, battere lo Sparta Praga 74-66.
Fu la prima volta di una squadra femminile italiana sul tetto d'Europa: non solo nel basket ma in qualsiasi sport.
Il trionfo arrivò quando ormai l'epopea rossonera volgeva alla fine: l'anno dopo, 1979, l'ultima presenza europea si concluse in semifinale; nel 1980 terminò anche la presidenza Maumary e il Geas entrò in una lunga fase storica lontana dai massimi livelli.
La Gemeaz Milano festeggia la Coppa Ronchetti 1991
1991: finalmente Milano
Collezionista seriale di secondi posti in Italia (addirittura 15, a fronte di un solo scudetto), la Pallacanestro Femminile Milano - cioè la società storica del capoluogo lombardo, nota soprattutto col nome dello sponsor di turno - esportò anche in Europa la sua sistematica capacità di raggiungere finali, salvo poi perderle. Fu infatti sconfitta 3 volte di fila (1987, '88 e '89) nell'ultimo atto della Coppa Ronchetti.
Ma all'inizio del nuovo decennio, 1991, la storia finalmente offrì un risarcimento: la Gemeaz Milano vinse il derby con la Comense e si aggiudicò la Ronchetti.
La formula prevedeva quell'anno una doppia sfida. Decisiva fu la larga vittoria all'andata per le milanesi, 94-76, con 33 punti di Cinzia Zanotti, proprio l'attuale allenatrice del Geas (insieme a lei ricordiamo Chana Perry, Jennifer Gillom, Nunzia Serradimigni, Francesca Rossi, Adriana Galimberti).
Al ritorno la Comense, in casa sua, tentò l'improbabile ribaltamento del meno 18, ma ci riuscì solo in parte: 69-58 il punteggio. Milano poteva finalmente festeggiare.
Ironia della sorte, appena un anno dopo aver spezzato il tabù dei secondi posti, la società meneghina si sciolse, nell'estate 1992, dopo una retrocessione in A2.
La gioia della Comense per il bis europeo nel 1995
1994 e '95: due volte Comense
Subito dopo quella sconfitta europea con Milano, la Comense conquistò lo scudetto '91 e diede inizio a un decennio di gloria assoluta.
Tirannica in Italia, con 9 tricolori consecutivi, la società del presidente Pennestrì fu anche presenza costante ai vertici continentali, nella competizione che proprio in quel periodo iniziò a chiamarsi Eurolega.
Dopo la finale persa nel 1993, le nerostellate di coach Aldo Corno salirono due volte di fila sul gradino più alto. Nel 1994 a Poznan (Polonia) si presero la rivincita sul Dorna Valencia che le aveva sconfitte appunto l'anno prima: 79-68 il punteggio di una finale splendidamente interpretata.
Ma fu l'edizione successiva quella che resta più di tutte nel mito. Le "final four" si giocarono infatti al "Pianella" di Cucciago, casa di Cantù maschile, dove 5000 spettatori arrivarono da tutta l'area lariana, dalla Brianza e oltre, per spingere la Comense al bis. Di nuovo Valencia l'avversaria; stavolta la tensione prevalse sul bel gioco, ma l'esito fu lo stesso: trionfo nerostellato (64-57), con 23 punti della torre Razija Mujanovic. Con lei altre leggende come Mara Fullin, Catarina Pollini, Viviana Ballabio, Elena Paparazzo, Bridgette Gordon, Silvia Todeschini, Stefania Passaro (fuori per infortunio nell'occasione).
La Comense avrebbe raggiunto altre due volte la finale, nel '96 e '99, perdendo. A inizio anni Duemila le ultime apparizioni europee, poi il declino fino alla chiusura del 2012.
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