martedì 5 novembre 2024

A1: recap 6°t. - Alla sosta Geas in crescita, Brixia in cerca d'identità. Brava Derthona

Makurat, Gwathmey e Moore in difesa nel dominio Geas a Faenza (foto LBF)

RISULTATI

Alpo-Sassari 67-76
Battipaglia-Derthona 55-66
Venezia-RMB BRIXIA 90-56
Faenza-GEAS 64-83
Campobasso-S. Martino rinviata al 4/12
Ha riposato: Schio

CLASSIFICA
Schio (5), Venezia (5) 10; Campobasso (5), Derthona (6) 8; Sassari (6), Faenza (6) 6; Geas (5) 4; Alpo (5), BRIXIA (5), Battipaglia (6) 2; S. Martino (4) 0(tra parentesi il n° di partite giocate)

Formula: 22 giornate (20 partite per squadra); prime 8 ai playoff; ultime 3 ai playout

Derthona delle 3 lombarde Penna, Gatti e Melchiori (cerchiate) è la sorpresa


La giornata che porta alla sosta per le nazionali vede un Geas in netta crescita di condizione e di rendimento, soprattutto con il suo quartetto straniero che, se all'inizio della stagione stava pagando i problemi avuti in precampionato, adesso viaggia forte. A Faenza tutte e quattro in doppia cifra per un totale di 70 punti e 30 rimbalzi: con il reparto-italiane adesso a sua volta decimato (erano fuori Barberis, Trucco e Spreafico) il predominio di Moore, Makurat, Gwathmey e Gustavsson ha disinnescato con autorità quella che sembrava una trappola ad alto rischio, sul campo di una squadra "in gas" e dopo un impegno di EuroCup della massima difficoltà come quello con il Besiktas di 3 giorni prima. 
Le coppe sono a doppio taglio: a volte possono costare fatiche e logorio mentale, altre volte però consentono di carburare nella forma e nei meccanismi collettivi. E' quello che è successo alla squadra di Zanotti, che adesso attende di recuperare le assenti per continuare la risalita in classifica.

Per Brixia non c'era da aspettarsi qualcosa in termini di risultato, sul campo dell'imbattuta Venezia che, semplicemente, è di un'altra categoria. Nel complesso la prestazione delle biancoblù, nonostante il meno 34 finale, si è fatta apprezzare più che nella "partitaccia" precedente contro Battipaglia. La squadra di Zanardi deve però ancora trovare un'identità, e probabilmente è inevitabile che sia così dopo aver cambiato tanto in estate, con l'aggiunta della partenza di Tassinari a inizio stagione. Le straniere nel complesso devono fornire di più. 
Ogni giudizio è provvisorio, ma il timore è che questa squadra sia meno forte di quanto si sperava: l'obiettivo-playoff, nonostante ci siano 8 posti su 11, sembra difficile da raggiungere se non cambia qualcosa.

E a proposito di identità, è davvero brillante quella già costruita dalla neopromossa Derthona, che va alla sosta sulla scia di 4 vittorie di fila, per un 4° posto davvero sorprendente. Tanto più se si considera che le piemontesi le hanno ottenute giocando, in sostanza, con una sola straniera, avendone solo 3 nel roster di cui Coates e Premasunac fuori per infortunio. Clamoroso, quasi "eretico" in un'A1 dominata dalle straniere, il ruolo da protagonista assoluto del gruppo italiano, compreso il trio lombardo Penna-Melchiori-Gatti, che ci fa sorridere come del resto quello formato da Frustaci, Parmesani e Spinelli ad Alpo, senza dimenticare Crippa-Zanardi-Panzera a Schio, Del Pero a S. Martino e (noblesse oblige) Matilde Villa a Venezia, mentre Kacerik a Campobasso ha avuto qualche guaio fisico.

Nessun commento:

Posta un commento